Grasso sottocutaneo vs grasso viscerale

Nel nostro corpo il tessuto adiposo si distribuisce secondo due modalità principali che hanno caratteristiche metaboliche molto differenti:

👉Il GRASSO SOTTOCUTANEO si trova in superficie, tra la pelle ed i muscoli, in particolar modo nella zona attorno ai fianchi e sulle cosce.
Una bella notizia è che questo tipo di grasso non risulta correlato a rischi per la nostra salute, anche se smaltirlo è spesso tutt’altro che facile.

👉Il GRASSO VISCERALE si accumula, invece, tra gli organi della cavità addominale (spesso anche al loro interno), attorno al cuore e ai vasi sanguigni.
Nonostante sia facile considerarlo come un grande deposito, inerte e passivo, di cellule adipose, il grasso viscerale è metabolicamente molto attivo e per certi versi funziona come un vero e proprio organo endocrino, producendo ormoni e sostanze che partecipano attivamente ai processi infiammatori correlati alle molte patologie associate all’obesità.

📌Una notizia brutta e una bella :
un eccesso di grasso viscerale può essere pericoloso per la nostra salute aumentando esponenzialmente il rischio di malattie cardiovascolari, di diabete di tipo 2 e mantenendo all’interno dell’organismo uno stato di infiammazione cronica, che ci predispone ad ulteriori patologie.
La buona notizia è che il grasso viscerale è più sensibile alla lipolisi (cioè al processo metabolico che prevede la scissione e l’utilizzo dei grassi depositati). Semplificando, ciò significa che il grasso viscerale “brucia” più facilmente e prima di quello sottocutaneo!

🏠 Risulta chiaro che tenere sotto controllo la percentuale di grasso corporeo può non essere unicamente una questione estetica!

UNO STILE DI VITA SALUTARE gioverà sia sugli accumuli di grasso viscerale che su quelli di grasso sottocutaneo!
🅰️Parola d’ordine: “bilancio energetico” (la quantità di calorie ingerita dovrà essere inferiore a quella consumata).
🅱️Le nostra alleate principali: ALIMENTAZIONE e ATTIVITÀ FISICA (naturalmente è meglio non improvvisare ma farsi seguire da professionisti seri sia per l’una che per l’altra)

Dolori articolari: tonificare o allungare i muscoli responsabili?

Quando una persona soffre di dolori articolari, si dovrebbero innanzitutto fare valutazioni generali, esaminare la condizione muscolare e procedere con un esame posturale. Fare un’anamnesi consente di apprendere informazioni sul soggetto (incidenti, operazioni, traumi, malattie, ecc). Un errore che ancora si commette è quello di tonificare i muscoli di qualsiasi parte del corpo quale sollievo per ogni patologia muscolo-articolare.

Tonificare in realtà significa aumentare la tensione già esistente nel muscolo a discapito dell’ elasticità. Perché l’uomo ha dimenticato di stirare i propri muscoli come faceva da bambino ogni mattina? La natura ci insegna che l’elasticità è importantissima.Una fra tutte, la zona lombare, è spesso assoggettata a muscoli troppo tesi e corti che la bloccano, limitano, comprimono, danneggiandola e creando dolori ed infiammazioni.È necessario fare un’analisi del portamento, dello stile di vita, di eventuali traumi, della mancanza di movimento, di gesti ripetitivi nel lavoro e nello sport.Di fronte a questi stimoli il tessuto muscolare reagisce accumulando tensioni ritraendosi e divenendo più corto, determinando coattazioni articolari.

Un muscolo corto disturberà anche articolazioni più distanti, per effetto delle catene muscolari che collegano l’intero corpo, causando disturbi e dolori che si propagheranno ovunque.Le patologie osteomuscolari sono legate proprio al meccanismo delle tensioni e retrazioni muscolari che provocano compressioni articolari. La prima azione dovrebbe essere un esame posturale con verifica delle rigidità delle articolazioni, cercando di decoaptarle per allentare la tensione.Il corpo va messo in assetto corretto, vanno allentati i freni e alla fine si potrà potenziare la struttura muscolare.

L’ ALLUNGAMENTO MUSCOLARE DECOMPENSATO è un modo completamente diverso di fare stretching, perché esclude i “trucchi” che il corpo attua per sfuggire alle tensioni e ai meccanismi di compenso, attraverso i quali, a nostra insaputa, accorcia i muscoli di una parte mentre ne stiamo allungando un’altra. Proprio a causa del funzionamento delle catene muscolari si possono eliminare i problemi agendo non sull’effetto ma sulla causa.

Per questo si possono ottenere risultati molto veloci in diverse patologie muscolo-scheletriche, utilizzando esercizi che non permettono al corpo di sfuggire alla corretta posizione, essendo quindi costretto ad accettare delicate tensioni di allungamento, senza troppo sforzo e fatica.

Bruciare i grassi o dimagrire?

Bruciare i grassi e dimagrire, a prima vista, sembrano voler dire la stessa cosa, in realtà hanno due significati ben diversi e diverso è l’approccio che dobbiamo avere nell’allenamento, in base a ciò che vogliamo ottenere. Quante volte vi siete sentiti dire che per bruciare i grassi dovete fare attività fisica a ritmo blando?

VERISSIMO!
In termini percentuali minore è l’intensità dello sforzo fisico maggiore è la quantità di grassi, rispetto agli zuccheri, utilizzata come carburante.

TUTTAVIA…
Se gli esercizi lenti utilizzano il metabolismo dei lipidi, QUELLI INTENSIVI BRUCIANO, IN ASSOLUTO, PIÙ CALORIE.

Se il nostro obiettivo è il dimagrimento, dobbiamo lavorare sul bilancio energetico: ovvero le calorie che introduciamo nel nostro corpo devono essere inferiori a quelle che consumiamo altrimenti i cuscinetti di grasso non se ne andranno!

QUINDI
Se voglio ottenere una perdita di peso:

📌DEVO ridurre l’apporto energetico con una dieta dosata in modo intelligente( rivolgetevi sempre ad un dietologo, un nutrizionista e mai all’esperto di turno o ad una dieta trovata sul giornale).

📌POSSO aumentare il dispendio energetico con l’attività fisica secondo 2 possibili approcci :
🔥bruciare quante più calorie possibile in breve tempo, con un lavoro intenso.
🔥scegliere un ritmo blando, aumentando la durata dell’esercizio fino a consumare una quantità significativa di calorie !

Conlusioni

Per intenderci camminare 20′ sul tapiroulant a 5km/h, oppure pedalare per lo stesso tempo, chiacchierando con il vicino di bike anche tutti i giorni è un lavoro insufficiente.

Sarcopenia: non è mai troppo tardi per intervenire

La sarcopenia, parola di origine greca sarx(carne) e penia(mancanza), indica una graduale diminuzione della massa muscolare e delle relative prestazioni di forza con conseguenze anche a livello propriocettivo nel corso del processo di invecchiamento.

Il declino muscolare correlato alla sarcopenia comincia a manifestarsi già intorno ai 40/50 anni con il ritmo che da lento diventa sempre più incalzante a partire dai 60/70 anni. Si è stimato che ogni 10 anni si ha una perdita di circa il 3-8% della massa muscolare.


Le fibre bianche(tipo 2) a contrazione rapida sono le più penalizzate.
Durante la sarcopenia si ha una riduzione della sintesi proteica e per combatterla oltre ad un giusto apporto proteico nella dieta alimentare (1,0 – 1,2 grammi di proteine per kg di peso corporeo) è fondamentale l’attività fisica almeno 3/4 volte la settimana, alternando allenamenti aerobici ad allenamenti per la forza con sovraccarichi (molto importanti), dove è necessario coinvolgere tutti i più importanti distretti muscolari

Non è mai troppo tardi per intervenire sulla sarcopenia ma si richiede impegno costante, sia alimentare che nello svolgimento di attività fisica, che deve essere svolta assolutamente sotto la supervisione di personale competente!

Perchè allenare il Core è fondamentale?

Con il termine CORE si indica il “nucleo” del nostro corpo che può essere paragonato a un cilindro che ha come base superiore il muscolo diaframma (per alcuni è più ampio: parte dalle spalle) e come base inferiore i muscoli del pavimento pelvico. È formato da più muscoli, i principali sono: addominali ( trasverso, retto, obliqui interni ed esterni),quadrato dei lombi, erettori spinali, multifido, ed è fondamentale per trasmettere la forza in modo efficace dagli arti inferiori a quelli superiori e viceversa.

L’allenamento più efficace per sviluppare il core è quello funzionale. Tale allenamento comprende esercizi di coordinazione, propriocettività, forza ed equilibrio che utilizzano la stabilizzazione (contrazione isometrica) dei muscoli che compongono il core come base d’appoggio. Un core allenato ti permette di:

  • Essere più efficace nelle azioni della vita quotidiana
  • Aumentare l’equilibrio statico e dinamico
  • Aumentare la performance sportiva
  • Prevenire infortuni da sovraccarico
  • Prevenire il mal di schiena
  • Migliorare la postura

A tal proposito per allenare il core non basta scegliere un esercizio a piacere ed eseguirlo poiché ogni persona ha la sua postura caratterizzata da curve più o meno accentuate e da una muscolatura più o meno compensata e sviluppata, quindi è bene affidarsi ad un professionista che scelga il giusto programma di allenamento e imposti il corretto svolgimento degli esercizi.

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